Secondo alcuni esperti cinofili, gli eredi dell'Alano risalirebbero ai periodi degli antichi egizi. . .
Infatti in alcuni monumenti presenti nel territorio egiziano, sono raffigurati cani simili all'Alano odierno.
Ma possiamo collocare l'origini di questo colossale cane anche ai babilonesi, perché in alcuni manufatti risalenti al 2000 a.C., sono raffigurati uomini con al guinzaglio grossi cani, dalla forma simile al nostro Alano.
Altri esperti e studiosi invece, fanno risalire gli antenati di questa autentica razza canina, negli altopiani del Tibet, dove anche li sono stati ritrovati dipinti e diciture, che fanno pensare ad una forte somiglianza con i cani presenti in quell'epoca nel Himalaya, e cioè i mastini tibetani antichi.
A dar supporto a questa affermazione, è anche il manoscritto cinese risalente al 1121 a.C., dove si narra di cani dalla stazza gigante che somigliano nella descrizione all'attuale Alano.
Dunque, la formazione dell'attuale razza, ha radici molto profonde. Gli Assiri che erano i custodi di questi antenati dell'Alano, spesso scambiavano i loro imponenti cani con altri popoli come i Greci e i Romani.
Alloro volta i Romani cominciarono ad allevare questa razza proveniente dal Himalaya, assieme ad un altra razza, che era stata importata dal Inghilterra, i potenti Mastiff inglesi.
Cosi oggigiorno si pensa che gli antenati del moderno Alano siano il grosso cane Tibetano e i Mastini Inglesi.
Foto del 1960 |
Un altro dibattito che riguarda la nascita della razza per come la conosciamo oggi, sta in un suo presunto antenato, ossia il Wolfhound Irlandese o Levriero Irlandese che ebbe un ruolo secondario nello sviluppo del Alano moderno.
Levriero Irlandese gigante
Invece, il naturalista francese Buffon (1700), era fortemente convinto che era il suo antenato primario, e questa sua convinzione era dettata dal fatto che il popolo dei Celti allevava grossi cani, provenienti principalmente dal popolo Romano e dall'Irlanda, e proprio quest'ultimo popolo, grazie a manoscritti e raffigurazioni si sà con certezza che allevavano il levriero gigante irlandese.
Sempre nel settecento, poi, l' anatomista Cuview affermò, dando ancor più supporto a questa teoria, che l'Alano discendesse dai Mastini Romani e dal Levriero Irlandese gigante (foto sopra).
Intorno al 1680 i nobili tedeschi erano intenti a produrre molti cani, al fine di creare esemplari tosti e grossi, e i cani più belli infine venivano tenuti nelle ville e nelle lussuose residenze.
Questi cani da "camera" presero il nome di Kammerhunde che significa appunto cane-camera.
Per arrivare al nome attuale della razza, che come ben sappiamo viene chiamata in molti paesi Great Dane o Gran Danese (in realtà nulla di più sbagliato al momento che l'alano è di nazionalità tedesca), bisognò aspettare "l'equivoco" del naturalista francese George Buffon che in una sua tavola disegnata, denominò appunto questo cane come Grand Danois (alcuni ritengono che l'errore fu causato dalla grande diffusione che la razza ebbe in Danimarca).
Dunque, come sappiamo l'Alano è di nazionalità tedesca, e venne codificato in un primo momento nel 1878 a Berlino, quando un gruppo di allevatori decise di catalogare sotto il nome di Deutsche Dogge (Mastino Tedesco) diversi gruppi di cani dalle caratteristiche molto simili, provenienti dalla regione sud occidentale della Germania, e successivamente nel 1880, fu redatto il primo standard, e nel 1888 venne fondato il primo Deutsche Doggen Club (Club del Mastino Tedesco).
Si ritiene infatti che gli Alani discendano dai cani giunti in Europa probabilmente nel IV secolo, al seguito dei guerrieri sciiti Alani, o Alaunt.
I cani Alaunt non persero questa loro vocazione belligerante fino al tardo Medioevo, quando ne fu evidenziata la grande attitudine alla caccia.
Divennero così cani da caccia, specializzati alla grossa selvaggina, come il cinghiale (per questo erano chiamati saupacker, cacciatori di cinghiali), ma anche al cervo e all'orso.
Cacciavano quasi sempre in muta, con le orecchie tagliate, per evitare di venire feriti dalla preda, che veniva afferrata con le potenti mascelle, e non per ucciderla ma per trattenerla, in attesa che i cacciatori arrivassero.
Poiché la tecnica di caccia consisteva nell'inseguimento, al fine di stancare la preda, alcuni studiosi danno maggior sostegno alla famosa teoria di Buffon, che dice, che per associare alla resistenza una maggiore velocità, in passato sicuramente l'erede dell'Alano ha incontrato il Levriero irlandese gigante....
Tuttavia le sue origini di cane da guerra, lo faceva eccellere, oltre che nel combattimento e nella lotta, anche come "difensore del padrone"; attento custode degli interni dei castelli e delle case dei nobili.
Le sue qualità di guardiano, protrattesi fino ai giorni nostri, presero rapidamente il sopravvento nei cercatori di guardiani di proprietà, e questo grazie al suo particolare aspetto, bello ed elegante che, dal Rinascimento in poi, lo fece diventare il cane di moda della nobiltà europea, che lo voleva accanto a sé nelle proprie case.
ASPETTO GENERALE
Nel suo aspetto generale, l’Alano unisce fierezza, forza ed eleganza in un insieme pieno di nobiltà. È grande, potente ed armonioso.
Per la sostanza unita alla nobiltà, per l’armonia dell’aspetto, per la silhouette ben proporzionata e per la sua testa così particolarmente espressiva, l’Alano dà a chi lo guarda l’impressione di vedere una statua piena di nobiltà. È soprannominato l’Apollo dei cani.
PROPORZIONI IMPORTANTI
Il corpo, specialmente quello dei maschi, deve potersi inscrivere in un quadrato.
La lunghezza del tronco (misurata dalla punta della spalla alla punta della natica) non deve superare nei maschi il 5% dell’altezza al garrese, e nelle femmine invece il 10%.
COMPORTAMENTO – CARATTERE
Dotato di buon carattere, risulta affettuoso e si affeziona tanto ai suoi padroni e specialmente ai bambini; questi cani sono riservati verso gli estranei.
Richiesto come cane da compagnia e da famiglia, senza paura e pieno di sicurezza, docile, recettivo, con elevata resistenza alla provocazione e senza aggressività.
CARATTERISTICHE FISICHE
TESTA
- REGIONE DEL CRANIO
Cranio armoniosamente proporzionato all'aspetto generale; allungato, stretto, dalle linee nette, molto espressivo, delicatamente cesellato (soprattutto sotto gli occhi); le arcate sopraccigliari (orbitali) sono ben sviluppate, senza però essere sporgenti.
La distanza tra l’estremità del tartufo allo stop deve il più possibile corrispondere a quella dallo stop alla protuberanza occipitale, che è poco marcata. Le linee cranio-facciali devono essere parallele.
Vista dal davanti, la testa deve sembrare stretta, poiché la canna nasale è il più possibilmente larga, e i muscoli delle guance non sono che leggermente accennati, mai in rilievo marcato.
Stop: nettamente pronunciato
- REGIONE DEL MUSO
Tartufo: ben sviluppato, più largo che rotondo, con narici ben aperte. Deve essere nero, tranne che nei cani arlecchino, nei quali il tartufo nero è ricercato, ma è ammesso il tartufo parzialmente depigmentato o color carne e nei cani blu il cui tartufo è color antracite (nero diluito)
Muso: alto e il più rettangolare possibile; commessure labiali ben visibili. Pigmento scuro alle labbra. Nei cani arlecchino sono ammesse le labbra non del tutto pigmentate o color carne.
Mascelle/Denti: mascelle ben sviluppate, larghe. Dentatura robusta, sana e completa con chiusura a forbice (42 denti secondo la formula dentaria)
Occhi: di media grandezza, dall'espressione viva, intelligente e amabile, il colore deve essere più scuro possibile, sono a forma di mandorla, con le palpebre che aderiscono bene al globo oculare. Nei cani blu, sono ammessi occhi un po’ più chiari. Nei cani arlecchino, sono ammessi gli occhi chiari o di colori diversi.
Orecchie: attaccate alte, ricadenti naturalmente, di media grandezza, col bordo anteriore aderente alla guancia.
COLLO
lungo, asciutto, ben muscoloso. Dall’inserzione, ben sviluppata, si affina leggermente fino alla testa; offre un profilo ben arcuato nella regione della nuca.
Portamento alto, leggermente inclinato verso l’avanti.
CORPO
Il Garrese è il punto più alto del possente tronco. È formato dalla cresta superiore delle scapole che oltrepassa le apofisi spinose delle vertebre.
Il dorso è corto e ben teso, quasi rettilineo, molto discendente verso il posteriore. La parte dei reni è leggermente arcuata, larga e molto muscolosa.
La groppa è larga, molto muscolosa, dal sacro all'inserzione della coda che è leggermente inclinata, si unisce a quest’ultima senza salti bruschi.
Il torace discende fino al livello dei gomiti. Le Coste sono ben cerchiate, e si estendono bene all’indietro.
La cassa toracica è di buona larghezza con un petto ben pronunciato.
La linea inferiore del ventre è ben rilevata verso il posteriore, formando una curva elegante come prolungamento della linea inferiore del torace.
CODA
Arriva al garretto, attaccata alta e larga, si assottiglia progressivamente fino all’estremità della punta.
Durante il riposo pende in posizione naturale e distesa; invece in azione o quando il cane è eccitato, s’incurva leggermente a formare una sciabola, ma senza superare sensibilmente il livello del dorso.
La coda a spazzola non è ricercata.
ARTI
- ANTERIORI
Le spalle sono molto muscolose. La Scapola lunga e obliqua, forma col braccio un angolo da 100° a 110°.
Gli arti anteriori si presentano robusti e muscolosi, ben aderente al torace; dovrebbe essere un po’ più lunghi della scapola.
Il gomito non deve essere ne deviato in dentro ne in fuori. L'avambraccio invece è robusto, muscoloso e perfettamente in "appiombo" visto sia di fronte che di lato.
Il carpo è robusto e fermo, di una struttura che non sporge mai al di fuori dall’avambraccio. Il metacarpo, anch'esso robusto, è perfettamente d’appiombo se visto di fronte, mentre deve essere leggermente inclinato verso l’avanti se visto di lato.
Le zampe sono di forma rotondeggiante, con dita molto arcuate e ben chiuse (piedi di gatto); unghie corte, resistenti, il più possibilmente scure.
- POSTERIORI
Tutta l’ossatura è ricoperta da muscoli potenti, che fanno sembrare la groppa, le anche e le cosce, larghe e arrotondate.
Visti da dietro, gli arti posteriori, sono robusti e dotati di buona angolazione e sono paralleli agli arti anteriori.
Gli arti posteriori sono lunghi, larghi e molto muscolosi, il ginocchio è solido, piazzato quasi in verticale rispetto l'anca.
Il garretto è solido e fermo, e non deve essere deviato ne in fuori ne in dentro.
Le zampe posteriori sono simili a quelle anteriori, con dita molto arcuate e ben chiuse (di gatto); unghie corte, resistenti, il più scure possibile.
ANDATURA
L'andatura di questi splendidi cani è armoniosa, morbida e leggermente elastica; visti dal davanti e dal dietro, gli arti si muovono parallelamente al piano mediano del corpo.
PELLE
Ben aderente e tesa; nei soggetti monocolori deve essere ben pigmentata. Negli arlecchini, la distribuzione del pigmento corrisponde essenzialmente a quello delle macchie.
MANTELLO
- PELO
cortissimo e fitto, liscio e uniformemente piatto, deve essere lucente.
- COLORE
l'Alano è allevato in diverse varietà di colori distinti: Fulvo, Tigrato, Arlecchino, Nero, Platten e Blu.
- Alano FULVO : Il mantello di questi alani e va dal giallo oro chiaro, al giallo oro intenso; la maschera nera è ricercata; piccole macchie bianche sul petto e sui piedi sono indesiderate.
- Alano TIGRATO : Il colore di fondo, va dal giallo oro chiaro al giallo oro intenso, con striature nere, che devono essere il più possibile regolari e nettamente disegnate e devono seguire le direzioni delle coste; la maschera nera è ricercata; piccole macchie bianche sul petto e sui piedi sono indesiderate.
- Alano ARLECCHINO : (bianco screziato di nero, chiamato inizialmente anche Alano Tigrato). Il colore di fondo deve essere bianco puro senza la minima "moschettatura", con macchie di un nero lacca dal contorno frastagliato di varie dimensioni e ben suddivise su tutta la superficie del corpo. Macchie parzialmente grigie o brunastre sono indesiderate.
- Alano NERO : nero lucido, sono ammesse anche macchie bianche. Fanno parte di questa varietà, gli alani nei quali il nero ricopre il tronco per la maggiore. Invec il muso, il collo, il petto, il ventre, agli arti e l’estremità della coda possono essere bianchi, così come gli alani il cui colore di fondo è bianco con grandi chiazze nere (Plattenhunde).
- Alano BLU: Il mantello di questi alani deve essere blu - acciaio; sono ammesse macchie bianche sul petto e sui piedi.
- Alano PLATTEN: Il corpo deve essere completamente bianco, con la testa parzialmente o completamente nera. Viene giudicato con gli alani neri
- Alano MERLE: Corpo parzialmente grigio con sfumature nere.
ESEMPI DI COLORAZIONE DEL MANTO AMMESSI DALLO STANDARD UFFICIALE DELL'ALANO:
Nel 1976 entrò in vigore in Italia un regolamento, proposto dalla Società Italiana Alani, il club specializzato della razza, per pianificare gli accoppiamenti tra le varietà di mantelli, ed evitare la nascita di cuccioli con colori "sbagliati". Da allora solo i cuccioli nati da varietà compatibili hanno diritto al pedigree.
Questi sono gli accoppiamenti consentiti:
- fulvo × fulvo
- fulvo × tigrato
- tigrato × tigrato
- tigrato × fulvo
- arlecchino × arlecchino
- arlecchino × nero da arlecchino
- arlecchino × nero da nero
- nero da arlecchino × nero da arlecchino
- nero da arlecchino × nero da nero
- nero da arlecchino × arlecchino
- blu × blu
- blu × nero da blu
- nero da blu × nero da blu
- nero da blu × blu
- nero da nero × nero da nero
- nero da nero × nero da arlecchino
- nero da nero × arlecchino
- nero da nero × blu
Quale colorazione del manto può uscire da questi accoppiamenti?
- tra fulvi nascono solo cuccioli fulvi.
- tra fulvo e tigrato nascono fulvi e tigrati, o raramente tutti fulvi o tutti tigrati.
- tra blu nascono solo cuccioli blu.
- tra blu e nero da blu nascono nascono cuccioli blu e neri, o caso raro, tutti blu o tutti neri.
- tra nero e blu nascono cuccioli neri o neri e blu, o raramente, tutti blu.
- tra due arlecchini possono nascere arlecchini, neri, bianco-neri, mantel tiger, grigi arlecchinati e bianchi (albini) in proporzioni imprevedibili a causa della complessità del mantello arlecchino.
- tra due neri da arlecchino nasceranno solo neri, al massimo biancho-neri o mantel tiger.
- tra un nero da arlecchino e un arlecchino possono nascere tutte le varietà del gruppo dell'arlecchino, tranne il bianco.
- tra un nero da arlecchino e un mantel tiger (o bianco nero) ci sono le stesse probabilità che tra due neri da arlecchino
- tra un nero da arlecchino e un bianco nasceranno solo arlecchino o grigi arlecchinati (merle).
Colori di mantello non previsti dallo standard:
Alano dal mantello Merle
Alano grigio-tigrati: alani con il fondo grigio o blu con tigrature nere o di colore grigio scuro
Alani albini: alani tutti bianchi o bianchi con pochissime macchie nere
Alani con questi mantelli hanno diritto al pedigree ma sono esclusi dalla riproduzione.
Questi errori, sempre più rari, sono dovuti agli accoppiamenti tra tutte le varietà di mantello, permessi fino all'anno di entrata in vigore dello standard che successivamente li aboliva, ma i fratelli dal mantello corretto erano comunque portatori geneticamente di questi mantelli errati.
I merle, così come anche gli altri colori non consentiti dallo standard di razza, si differenziano dai "pregiati" fratelli arlecchini esclusivamente per il colore del mantello. Morfologicamente e caratterialmente sono infatti identici.
Per quanto riguarda il manto di colore merlè, è stato fatto un passo avanti nelle leggi italiane redatte dal E.N.C.I.
Dicono :
"Per quanto riguarda il rilascio di certificati genealogici a soggetti nati da genitori iscritti al Libro genealogico, che presentano un mantello non previsto dallo standard di razza, è stata recepita la normativa della F.C.I. in vigore, che prevede l'iscrizione di tali soggetti al Libro genealogico con la dicitura "soggetto non ammesso alla riproduzione" qualora il colore del mantello è incluso tra i difetti da eliminazione, da squalifica, o non è previsto dallo standard stesso"
MISURE
L'altezza al garrese dell'alano deve partire da un minimo di 80 cm per i maschi, e da un minimo di 72 cm per le femmine.
Il peso ideale dovrebbe mantenersi tra i 70 e i 95 kg nei maschi e tra i 45 e i 65 kg nelle femmine, ovviamente è fondamentale che il suo rapporto con la statura sia proporzionalmente corretto.
DIFETTI
Qualsiasi deviazione da quanto detto sopra, deve essere considerato come difetto, che verrà penalizzato a seconda della gravità.
- Aspetto generale: caratteri sessuali troppo poco pronunciati. Mancanza d’armonia. Soggetto troppo leggero o troppo grossolano.
- Comportamento: mancanza di sicurezza, nervosismo, soglia d’eccitazione bassa.
- Testa: assi cranio-facciali non paralleli. Cranio a forma di mela. Testa cuneiforme. Stop troppo poco pronunciato. Muscolatura delle guance troppo sviluppata.
- Muso: appuntito, labbra troppo poco sviluppate, o pendenti più in basso rispetto la mascella inferiore (labbra fluttuanti). Canna nasale concava, convessa (arcuata) o ricadente verso il tartufo (naso aquilino)
- Denti: tutto quello che si discosta da una dentatura completa (si ammette unicamente la mancanza dei PM1 (premolari 1) alla mascella inferiore.
Posizione irregolare d’incisivi isolati, che non permettono la chiusura normale della mascella. Denti troppo piccoli.
- Occhi: palpebre rilasciate; congiuntiva oculare troppo rossa; occhi chiari, stralunati, di colore giallo-ambra; occhi di un blu slavato, occhi di colori diversi (in tutti gli alani monocolori); occhi troppo distanziati o alla cinese, sporgenti o infossati nelle orbite.
- Orecchie: attaccati troppo alte o troppo basse, discosti o troppo appiattiti contro la guancia.
- Collo: corto, spesso, collo detto di cervo; pelle del collo troppo lassa, giogaia.
- Dorso: insellato, di carpa, troppo lungo, linea dorsale che sale verso il posteriore.
- Groppa: orizzontale o groppa avvallata.
- Coda: troppo forte, troppo lunga o troppo corta, attaccata troppo bassa o portata troppo alta, al di sopra della linea dorsale; coda ad uncino, arrotolata o deviata lateralmente. Coda rovinata da traumi, ispessita all’estremità o amputata.
- Torace: costole piatte o a botte, larghezza o altezza del torace insufficiente. Sterno troppo sporgente.
- Linea inferiore: ventre troppo poco retratto; mammelle insufficientemente risalite.
- Arti anteriore: angolazioni insufficienti, ossatura troppo leggera, muscolatura debole. Arti non in appiombo in stazione.
- Spalle: mal attaccate, troppo pesanti, scapole troppo diritte.
- Gomito: lasso, deviato in fuori o in dentro
- Avambraccio : ricurvo, rigonfio vicino al carpo
- Carpo : rigonfio, troppo rilasciato o arrembato.
- Metacarpo : troppo flesso o in posizione troppo verticale.
- Arti posteriore: angolazioni troppo chiuse e troppo aperte (ottuse); garretti chiusi, garretti vaccini o a botte.
- Garretto: gonfio, lasso.
- Zampe: appiattiti, dita divaricate, lunghi. Presenza di speroni.
- Andatura: passo corto, movimento rigido, ambio frequente o continuo, mancanza di coordinamento tra l’azione degli anteriori e quella dei posteriori.
- Pelo: pelo doppio, opaco
- Colore:
Alano fulvo: mantello giallo grigiastro, giallo bluastro, isabella o giallo sporco
Alano tigrato: colore di fondo blu argento o isabella, striature slavate
Alano arlecchino: fondo picchiettato di grigio blu: macchie in gran parte di color grigio giallo o grigio blu
Alano nero: nero a riflessi gialli, bruni o blu
Alano blu: color blu giallastro o blu nero
DIFETTI GRAVI
- Carattere: timidezza.
- Mascelle/denti: chiusura a tenaglia.
- Occhi: entropion, ectropion.
- Coda: rotta.
DIFETTI ELIMINATORI
- Carattere: aggressività, cane mordace per paura
- Tartufo: interamente depigmentato, naso diviso
- Mascelle/denti: enognatismo o prognatismo; deviazione dell’arcata incisiva o della mascella (chiusura incrociata)
- Colore :
Alani fulvi e tigrati con lista bianca, collare bianco, zampe bianche o balzani (calze bianche), ed estremità della coda bianca
Alani arlecchini: soggetti bianchi senza tracce di nero (albini), soggetti sordi, alani dal mantello detto “di porcellana”, nei quali predominano le macchie blu, grigie, fulve o anche striate; alani arlecchini detti.
”Grautiger” a macchie nere su colore di base grigio.
N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto
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